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Come precedentemente rilevato in altri articoli, durante i diversi anni del mio percorso lavorativo mi è capitato spesso di proporre e seguire progetti intranet dal momento che fanno parte della mia formazione professionale.

In questo articolo voglio provare ad esporre alcune tra le funzionalità più richieste o proposte nei progetti più recenti, in modo da poter offrire spunti di riflessione interessanti a chi volesse intraprendere un percorso di questo tipo.

KPI

il dato di performance aziendale è sempre un punto dolente all’interno delle aziende, spesso non si vuole condividere apertamente a livello interno, oppure c’è una oggettiva difficoltà a reperire il dato in maniera immediata ancora più spesso il dato c’è ma è difficile farlo comprendere perché costituito da molteplici parametri.

Comunicare internamente l’andamento è un aspetto importante per favorire l’engagement interno per cui questa informazione viene erogata tramite una grafica esplicativa e numeri semplici: in un caso può essere un “meteo” dove il sole rappresenta l’andamento in linea con l’obiettivo, oppure un’ampolla semi vuota o tutto quello che la fantasia ci consente ci creare. Un parametro mensile di questo genere è spesso ben accetto sia da chi comunica l’informazione sia da parte di chi ne fruisce.

Benvenuto

nelle aziende oggi solitamente c’è un forte turn-over, le risorse vanno e vengono e mi capita spesso di parlare con clienti che dicono di vedere sempre facce nuove senza sapere chi siano queste persone. Un servizio di “benvenuto” presente sulla intranet corredato di fotografia della nuova risorsa   e il suo ruolo, risulta fondamentale per ovviare a questa esigenza molto sentita.

In questo modo non solo si mette a conoscenza l’azienda sulle nuove assunzioni, ma anche il nuovo dipendente si troverà da subito maggiormente coinvolto nelle dinamiche aziendali vedendosi “presentato” nella intranet.

Ricerca Competenze

come è normale che sia, nelle aziende di medie/grandi dimensioni non è possibile conoscere le competenze di tutti i colleghi: al di la del ruolo ricoperto, che tipo di strumenti è in grado di utilizzare una determinata persona difficilmente è una informazione conosciuta.

Grazie alla compilazione del proprio profilo e dei propri skill, spesso abbiamo sviluppato dei motori di ricerca competenze che permettono di capire in tempo reale chi può aiutarci su una determinata problematica sia di ordine logico ma anche di ordine pratico (le formule su xls … uno dei problemi più quotati?)

Job posting

e candidature interne alla propria azienda sono sempre ben viste perché permettono alle persone di crescere professionalmente o di ricoprire ruoli più consoni alle proprie aspirazioni. Avere quindi chiaro quali sono le posizioni aperte, che tipo di competenze bisogna avere per ricoprirle e autocandidarsi in maniera semplice, è un servizio efficace che trova nella intranet una collocazione naturale.

I miei link

ognuno di noi ha dei link che utilizza quotidianamente per fini lavorativi ma anche personali. Chi di noi non consulta il meteo ogni giorno, oppure siti di news generali o magari qualche e-commerce per monitorare le offerte. Avere la possibilità di segnare direttamente sulla nostra home page della intranet dei link diretti, è una funzionalità che piace agli utenti perché liberamente configurabile ed in alcuni casi permette un piccolo cambiamento di approccio allo strumento.

Questi key point costituiscono solo alcuni esempi delle funzionalità più popolari.  Prossimamente parleremo di altri servizi sempre più richiesti

 

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L’ultimo articolo del NNGroup https://www.nngroup.com/articles/intranet-design-trends-2019/

a proposito di intranet, cita 4 punti particolarmente rilevanti per questi progetti nell’anno in corso: provo di seguito sintetizzarli e a coniugare i concetti che loro espongono con le nostre recenti esperienze progettuali

1) Investire molto sul lancio

Di certo non potrei essere più d’accordo. L’articolo specifica che il lancio deve essere importante ma solo se il progetto presenta una buona esperienza d’uso. Le “delusioni” ripetute riportano solo a fallimenti che si ingigantiscono e non fanno che peggiorare una situazione negativa.

Non sempre noi siamo riusciti a far realizzare lanci significativi ai nostri clienti: a volte è stato possibile soprattutto quando gli interlocutori dei progetti erano di natura variegata, HR, figure di marketing e comunicazione. Quando ciò non è avvenuto però non si sono verificate involuzioni: se lo strumento per varie ragioni è diventato, durante la progettazione, il punto focale della collaborazione allora gli utenti lo hanno adottato “per forza”.

2) Avere sulla intranet un supporto alle principali attività organizzative

Elargire servizi operativi quali la consultazione del cedolino o le ferie è sicuramente utile, ma ancora più utile è trovare sulla intranet informazioni che possono orientare al meglio il nostro lavoro

Se sono una figura commerciale, avere i miei dati di vendita in tempo reale è fondamentale per capire dove “spingere” e se ho clienti critici: ancora meglio se l’azienda sta per lanciare o togliere dei prodotti sapendolo in anticipo posso adottare delle strategie verso il mercato in maniera efficace.

Tutte le informazioni utili a gestire al meglio il business dei singoli utenti devono essere erogate nello strumento principe della comunicazione interna.

3) creare una esperienza di ricerca innovativa

Aumentare le performance di questa funzione per intranet voluminose è fondamentale. Questo si può ottenere attraverso uso di metadati, suggerimenti dettati dalla ricerca personalizzata, filtri.

Sempre più spesso i nostri clienti dedicano una attenzione particolare a questa funzionalità che se ben sviluppata permette davvero di trovare materiale utile in tempi infinitesimali. Spesso e volentieri mi vengono richieste bozze logiche solo per esemplificare la funzionalità della ricerca e rassicurare il cliente che tutto quello che vorrebbe ricercare corrisponde a quanto verrà sviluppato: fondamentale è l’usabilità di questa sezione che deve essere particolarmente semplice ed immediata.

4) Utilizzare consapevolmente e strategicamente gli strumenti sulla intranet

I progetti vincenti diventano il fulcro della operatività delle persone: permettere accessi rapidi ai tool applicativi, erogare dati in tempo reale, usufruire della collaborazione documentale e progettuale, inserire segnalibri, permettere la personalizzazione di alcune webpart .

Tutte queste funzionalità sono finalizzate a rendere la intranet il vero workplace: lo spazio di lavoro dal quale posso gestire tutta la mia operatività quotidiana.

Una volta le intranet nascevano come strumento di comunicazione interna, in origine top down. Solo successivamente sono diventati anche strumenti bottom- up (anche se purtroppo ancora debolmente): l’apertura verso il digital workplace invece è un fenomeno più sentito semplificato anche dagli strumenti che Microsoft mette a disposizione.
Tutti i nostri clienti negli ultimi anni hanno approcciato i progetti intranet in questa modalità, il successo che ne è derivato è chiaramente superiore rispetto ai progetti del passato perché le intranet sono diventati spazi di lavoro interattivi a tutti gli effetti: senza accedere ad esse è quasi impossibile svolgere pianamente le proprie attività.

Vedremo quali saranno i punti saldi del prossimo anno!

 

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Progettare i ChatBot – le nuove sfide

Quando la tecnologia prova a simulare l’umano iniziano i dilemmi

Oggi gli assistenti virtuali sono i nuovi “siti web” del passato: tutti sanno cosa sono, tutti li vogliono, tutti dicono di saperli fare, tutte le persone del settore hanno una opinione a riguardo.
Dal momento che ho avuto modo di iniziare a progettare attività di questo tipo, condivido le prime osservazioni in merito alla sua usabilità che in questo caso è davvero il driver del progetto.

Regole base ed espedienti narrativi

Come per tutti gli strumenti tecnologici, anche per progettare un chatbot esistono delle prime linee guida condivise a livello generale:

  • dare una identità definita ed un nome al chatbot, in grado di comprendere il contesto dell’utente e che faccia prendere vita al brand
  • definire il suo carattere  permette di mantenere una coerenza di comunicazione durante tutte le conversazioni e lo umanizza
  • farlo agire con tempi “umani”: ad esempio non si può elargire una risposta immediata, lasciamo i puntini di avanzamento per far percepire che anche lui “pensa” e scrive

Gli espedienti narrativi si possono sintetizzare in questo modo:

  • dialogare sempre in prima persona;
  • essere sintetici;
  • nel dare soluzioni, preferire dei consigli guidati (con link ai vari step);
  • non dimenticare il carattere del personaggio;
  • non esagerare con l’umorismo;
  • comunicare con grazia i possibili errori (es. “Mi dispiace, ma non conosco la risposta”).

Tracciare l’obiettivo

Chiariti i punti sopra, bisogna partire con la progettazione e l’usabilità vera e propria: a me non sembrava complicato idealmente, invece l’attività è piuttosto difficile  perché non si basa solo su “espedienti” tecnici con ausilio di pulsanti e percorsi di navigazione, ma segue anche le derive del linguaggio umano.

Bisogna prevedere tutto il flusso della conversazione e ipotizzare gli  eventuali scostamenti: se al bot vengono richiesti argomenti non trattati, se il bot viene insultato (non è così raro), se si prova a farlo impazzire per puro divertimento.

Non si può nemmeno ipotizzare di prevedere tutte le casistiche, diversamente un progetto di questo tipo avrebbe dei costi stratosferici.

Quindi si inizia ad identificare chiaramente che cosa il bot ci deve realmente offrire, una volta chiariti i punti di arrivo dobbiamo cercare di accompagnare l’utente, tramite i pulsanti di azione, la conversazione ad arrivare alla fine del percorso.

Purtroppo su questo non esistono manuali o regole euristiche, esiste solo la pratica. E quando parlo di pratica, intendo quella vera e propria: il sistema va educato e solo utilizzandolo si può applicare l’apprendimento adattivo per gestire al meglio le conversazioni.

Ad esempio se un range di utenti scrive una determinata parola per indicare una richiesta specifica, ad esempio il nome di una procedura in maniera non convenzionale ma riconosciuta internamente, possiamo educare un chatbot ad interpretare quel termine e quindi rispondere in maniera adeguata. Tutto questo è frutto di molteplici conversazioni ed utilizzi ripetuti che solo l’utilizzo massivo del bot può garantire.

Ne consegue che i progetti di questa tipologia non hanno una data di scadenza legata al training, sicuramente sono “evolutivi” nelle performance se ben  gestiti, ma non saranno mai all’altezza di noi “umani”.
Ad oggi le aspettative che  il mercato ha proiettato su questi strumenti sono più elevate delle reali possibilità, non rimaniamo delusi se quindi il nostro robot non ci comprende, non siamo noi quelli “strani”?.

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