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Che Microsoft considerasse strategica la propria offerta basata sulla tecnologia Power Platform era già ampiamente noto.

Val la pena di aprire una parentesi e ricordare che dagli ambienti SharePoint Online saranno  rimosse dal 1 novembre 2020 le funzionalità e il supporto e delle funzionalità dei “vecchi” workflow basati sull’engine SharePoint 2010. E stessa sorte toccherà a quelli basati su SharePoint 2013 come ci indica questo post: https://support.microsoft.com/en-gb/office/sharepoint-2010-workflow-retirement-1ca3fff8-9985-410a-85aa-8120f626965f

Ma il tema di questo articolo è invece la novità rappresentata dall’acquisizione della tecnologia di RPA (Robotic Process Automation) di Softomotive, comunicata a maggio, che estende le funzionalità di Power Automate (il nuovo motore di workflow “codeless”) con nuovi componenti aggiuntive, molto interessanti per le applicazioni aziendali:

  • Comprensione intelligente dei dati strutturati e non strutturati, ad esempio per la lettura delle informazioni da fatture o ordini di acquisto, e per l’interpretazione delle immagini.
    Grazie alle capacità integrate in questa tecnologia è possibile automatizzare processi dove la fonte del dato è analogica e non strutturata, offrendo nuove opportunità di efficientamento dei processi aziendali.
  • Connessione a oltre 300 applicazioni e servizi esterni: questo rende estremamente facile lavorare con le informazioni archiviate nel cloud o con quelle memorizzate su sistemi e database locali.
  • La tecnologia Robotic Process Automation consente di connettersi alle applicazioni aziendali senza bisogno di web service o API. Immaginate, per analogia, l’equivalente della registrazione delle macro di Excel, gli utenti finali possono automatizzare l’integrazione con queste applicazioni registrando attività manuali come clic del mouse, input da tastiera e immissione di dati, e quindi automatizzare la riproduzione di questi passaggi per integrarli con automazioni di processo più complesse.
    (immaginate a questo punto l’autore del post che ride istericamente pensando a quanto tempo impiegava 25 anni fa con i primi rudimenti delle applicazioni di screenscraping)
  • Possibilità di creare applicazioni low code / no code di tipo desktop, grazie al componente di WinAutomation. Il visual designer di tipo drag-and-drop e lo strumento di debug live consentono di automatizzare i processi posizionando i passaggi in modo logico, aiutando a trasformare le idee in realtà in modo chiaro e semplice.

In conclusione questa acquisizione incrementa moltissimo le potenzialità dell’automazione dei processi low code o no code, e nella realizzazione di processi end to end che integrano i dati di applicazioni legacy e dei moderni servizi cloud.

 Queste “capacità” sono pilastro essenziale di un moderno ambiente per la collaborazione distribuita.

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I dati e l’intelligenza artificiale per la loro elaborazione rendono disponibili alle imprese nuovi modi per migliorare i processi e generare valore

 

CEO – Amministratore Delegato