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Microsoft Sure Step

La fase di analisi in un progetto di implementazione Dynamics 365 Business Central.

Sure Step è la metodologia Microsoft end-to-end completamente orientata al cliente che esprime le migliori best practice in ambito di processo, necessarie ad implementare le soluzioni Microsoft Dynamics. In questo articolo si tratterà la prima fase: l’analisi.

Uno dei principali punti di forza nella vendita dei prodotti Microsoft risiede nell’approccio solido e sicuro della metodologia Sure Step, presentata dai partner ai clienti in fase di pre-vendita e poi implementata durante tutte le fasi di progetto.

Far sapere ai clienti che il progetto verrà approcciato con una modalità condivisa in tutto il mondo adottando i più alti standard metodologici garantisce un fattore critico di successo e trasforma un semplice progetto in un progetto vincente.

Sure Step: le fasi

Le fasi principali della metodologia sono le seguenti:

Analysis: la fase di raccolta dei requisiti
Design: la fase di configurazione e setup del sistema
Development: la fase di sviluppo delle personalizzazioni
Deployment: la fase di test e di rilascio del sistema
Operation: la fase di supporto

Metodologia Microsoft Sure Step

La fase di Analisi

Questa fase è la prima del processo di implementazione di un ERP Microsoft e ricopre una importanza critica per tutto il progetto.

In questa fase si raccolgono i requisiti funzionali del business del cliente propedeutici alla schedulazione e pianificazione di ogni fase successiva.

Kick-off

La fase comincia sempre con un incontro di Kick-off dove si presenta il team di progetto del partner e quello del cliente e si schedulano i work-shop della fase di analisi.

Workshop

Durante questi incontri si conducono delle vere e proprie interviste, tramite le quali si raccolgono i requisiti funzionali di processo (as-is), si rilevano i gap rispetto al prodotto nella sua forma standard e si definiscono gli obiettivi futuri (to-be).

FRD

Tutti i requisiti ed i gap raccolti vengono organizzati in modo chiaro e sintetico all’interno del documento di FRD (Functional Requirement Document) che poi viene presentato al cliente per approvazione. Questo documento è ufficialmente il primo deliverable di progetto.

Gap-fit analisi

I gap riscontrati durante gli workshop diventano la base per definire le personalizzazioni necessarie per coprire i requisiti futuri espressi dal cliente e dai quali si origina un processo di stima e quotazione economica. I gap vengono suddivisi in base alla tipologia: sviluppo, interfaccia, stampa o reportistica.

Piano di progetto

Una volta definito e quotato l’elenco delle personalizzazioni necessarie all’ implementazione del prodotto ed aver redatto il documento di analisi (FRD) è possibile redigere da parte del project manager un piano di progetto (time-line o Gantt) che abbia la finalità di definire con chiarezza il fabbisogno in termini di persone e di tempo.

Lista di migrazione

In questa fase si definiscono anche tutti gli oggetti tecnici che saranno oggetto di migrazione dei dati in una delle ultime fasi del progetto. Definire con chiarezza e trasparenza il come e che cosa verrà migrato permette di poterne stimare il corretto fabbisogno ed aiuta ad evitare equivoci o fraintendimenti in un momento successivo.

Molto spesso la fase di analisi viene sottovalutata in termini di criticità progettuale e non viene data la giusta rilevanza al documento di analisi (FRD) o alla raccolta dei gap (Gap-fit analisi). Queste sottovalutazioni molte volte possono addirittura compromettere il progetto stesso perché possono portare ad un acuirsi dei costi e dei tempi, se non correttamente definiti. Prima di procedere con qualunque altra fase dovrebbe essere sempre necessario richiedere una specifica approvazione dei documenti perché solo in questo modo potremo avere la certezza di aver davvero compreso quello che il nostro cliente si aspetterà di ricevere da noi.

 

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Team Leader Microsoft Dynamics Business Central

 

tips & tricks

Nel mese di luglio in attesa delle news riguardanti la nuova release, Microsoft ha lanciato su Twitter l’#BCTipsAndTricks, una serie di tweet contenenti informazioni e trucchi per migliorare l’utilizzo e l’user experience di Dynamics 365 Business Central.

Andiamo a vedere più nel dettaglio quali sono stati i “tips & tricks” che Microsoft ha pubblicato, i tweet spaziavano dalle informazioni per l’utilizzo del client da parte di funzionali e utenti finali, fino a utilità che servono a migliorare l’esperienza di sviluppo da parte dei Developer.

Business Central Tips and Tricks Funzionali e utenti finali

Desktop PWA

https://docs.microsoft.com/it-it/dynamics365/business-central/install-desktop-app

Il client Desktop classico è scomparso con l’avvento di Business Central e del suo Web Client, inizialmente Microsoft aveva rilasciato un app per desktop sul proprio store che permetteva di installare il client sul proprio pc in modo da non dover per forza accedere a Business Central via browser web. Con la 2022W1 Microsoft ha completamente rivoluzionato questa app trasformandola in una PWA e rendendola quindi installabile sul proprio pc. sia dallo store. che anche eventualmente come app del browser web preferito.

Personalize pages

https://docs.microsoft.com/en-us/dynamics365/business-central/ui-personalization-user#to-start-personalizing-a-page-through-the-personalizing-banner

La personalizzazione del client in modo da poterlo “cucire” sulle proprie esigenze è una caratteristica presente sin dalla primissima versione dell’ormai vecchio RTC (Role Tailored Client) di NAV2013, questa possibilità si è ulteriormente potenziata con l’attuale WebClient di Business Central tramite la funzionalità di “Personalizza” e con la versione 2022W2 di Ottobre ci saranno altre novità a riguardo.

Keyboard shortcut

https://docs.microsoft.com/en-us/dynamics365/business-central/keyboard-shortcuts

La produttività è sempre stato il focus del team di sviluppo di Microsoft e al fine di velocizzare le varie attività quotidiane di utilizzo della giornata lavorativa è un buon aiuto conoscere le varie scorciatoie utilizzabili sulla tastiera per lanciare le varie procedure offerte da Business Central.

Workflows

https://docs.microsoft.com/en-us/dynamics365/business-central/across-workflow,

Le ultime versioni di Business Central hanno portato ad un ampiamento dell’integrazione tra i workflow standard e Power Automate per permettere l’automazione di alcuni processi lavorativi giornalieri, nel link condiviso da Microsoft è presente un overview delle potenzialità di questa integrazione.

Business Central Reporting

https://docs.microsoft.com/it-it/dynamics365/business-central/reports-bi-reporting

La reportistica è sempre un punto importante per la condivisione e l’elaborazione dei dati contenuti nel gestionale, Business Central offre, oltre all’integrazione con la BI, anche una serie di report interni che possono essere ulteriormente personalizzati tramite layout ad hoc ed elaborazioni in Excel, grazie alla nuova funzionalità di Excel Layout introdotta con l’ultimo aggiornamento.

Connettivity Trobleshoot

https://docs.microsoft.com/en-us/dynamics365/business-central/admin-troubleshoot-connectivity

In Business Central Online è, ovviamente, fondamentale avere una buona connettività per il suo utilizzo, è quindi disponibile questo tool che permette di verificare la buona connettività la qualità della connessione a Business Central evidenziando, nel caso ce ne siano, le criticità.

Business Central: tips and tricks per sviluppatori

I tips non erano solo rivolti agli utenti ma anche agli sviluppatori al fine di migliorare il risultato degli sviluppi e consigliare strumenti meno conosciuti che velocizzano la creazione e lo sviluppo di un app.

Ecco di seguito l’elenco:

AL-GO GitHub

https://github.com/microsoft/AL-Go

AL-GO è la prima istruzione che si lancia in VSCode per creare un’app, Microsoft ha condiviso in GitHub una serie di template che aiutano a creare app in base al loro fine, che siano personalizzazioni PTE o nuovi prodotti.

Translation Tool

https://marketplace.visualstudio.com/items?itemName=dts-publisher.dts-vs-ext

Una delle criticità dovute al passaggio allo sviluppo AL è la mancanza di un vero e proprio tool di traduzione da parte di Microsoft. Sono presenti nello store di VSCode varie alternative, tutte efficaci ma finalmente è arrivato l’addin ufficiale, attualmente ancora in preview, si tratta di un addin di VSCode che permette la traduzione automatica delle voci presenti nell’app tramite BingTranslator oppure tramite un file .xlf, tradotto in precedenza, che funge da database.

Telemetria e Debug

I Tips riguardanti questo argomento sono stati parecchi e in parte è condivisibile la scelta di sottolineare questa parte della programmazione.

Si parte dallo snapshot debugging, unico modo per poter debuggare un ambiente di produzione in Saas:

https://docs.microsoft.com/it-it/dynamics365/business-central/dev-itpro/developer/devenv-snapshot-debugging

e si continua con la telemetria introdotta già da molte versioni di BC e in continua evoluzione.

I tips vertono principalmente sullo sfruttamento dell’integrazione tra BC e Bi in modo da creare interfacce per monitorare monitor basati sui i dati basati sulla telemetria, in modo da visualizzare, tenere traccia ed essere allertati non appena avviene un determinato evento.

https://docs.microsoft.com/en-us/dynamics365/business-central/dev-itpro/administration/telemetry-power-bi-app

https://appsource.microsoft.com/en-us/product/power-bi/microsoftdynsmb.bc_telemetry_pbi_app

https://github.com/microsoft/BCTech/tree/master/samples/AppInsights/Alerts

Ultima pubblicazione, e forse il più importate consiglio dato nel periodo, è la pagina che elenca tutti i metodi di trobleshooting applicabili a Business Central che si trova qui:

https://docs.microsoft.com/it-it/dynamics365/business-central/dev-itpro/developer/devenv-troubleshooting-overview

Finito il mese di luglio sono finiti anche i tips, è stata un’iniziativa questa molto apprezzata da parte di Microsoft che ha riassunto alcune funzionalità da utilizzare al fine di migliorare l’esperienza di utilizzo di tutti gli addetti ai lavori e non, riguardo Business Central.

Ora si va dritti verso la nuova release prevista per ottobre, con ulteriori grosse novità.

 

 

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Dynamics 365 Developer

 

Release Wave 1 2022

Come ormai consuetudine il primo di aprile è la data della prima main release di Business Central dell’anno

Microsoft Dynamics 365 Business Central si aggiorna alla versione 20. L’aggiornamento porta con sé numerose migliorie e affinamenti vediamo quindi le principali novità introdotte da questo nuovo aggiornamento.

Quali sono le novità del Client

Microsoft sta potenziando la user experience del web client che è stato velocizzato ulteriormente dal 10 al 20%, sono state aggiunte nuove shortcut di tastiera e sono stati fatti miglioramenti riguardanti le “peek” e i lookup delle page che sono stati resi ancora più leggibili, utili e personalizzabili.

L’aggiornamento porta con sé un nuovo help più dettagliato e con link diretto alla pagina dei docs microsoft riguardante l’argomento ricercato, dei “Tour” guidati dei role center e sono stati potenziati anche i “Teaching Tips” (finestre con piccoli suggerimenti sull’utilizzo del sistema) ora completamente customizzabili tramite sviluppo con le nuove proprietà delle page “About Title” e “About Text”

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L’aggiornamento a BC20 porta con sé un ulteriore passo verso l’integrazione dei vari servizi “low code” della suite di Office365 sarà infatti possibile creare e lanciare flow di Power Authomate direttamente dal client con la possibilità, ad esempio, di automatizzare determinate operazioni ripetitive fatte dall’utente.

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Quali sono le novità per gli Sviluppatori

Microsoft ad ogni aggiornamento non porta solo miglioramenti lato utente del suo sistema ma si impegna ad agevolare lo sviluppo del proprio sistema introducendo novità “sotto al cofano” sfruttabili dagli sviluppatori.

Come per il client anche qui ci sono delle ottimizzazioni a livello di sistema che permettono di velocizzare ulteriormente l’esecuzione del codice riducendo le chiamate al database e l’utilizzo di memoria del sistema su cui è installato Business Central, abbiamo tra le tante ottimizzazioni un miglioramento del 5% nell’apertura di un Excel con un minor utilizzo di memoria oppure un apertura velocizzata del 10% delle page (lato server), anche qui utilizzando meno memoria della precedente release.

Tra le tante novità notiamo il nuovo tipo di layout che si va ad aggiungere ai layout “classici” RDLC e Work, ovvero il layout Excel. L’aggiornamento porta con sé la possibilità di creare esportazioni Excel più o meno complesse direttamente sul layout del report demandando ad Excel stesso l’utilizzo di tutte le sue funzionalità.

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Una seconda grossa novità sono gli Isolated Events, grazie a questi eventi è possibile inserire del codice in alcune funzionalità di sistema di Business Central, ad esempio al login dell’utente e permettono in caso di errore di non bloccare la funzionalità di Business Central in modo da non bloccare l’utente nella sua operatività.

Un’ultima novità da segnalare, tra le tante, riguarda gli strumenti che Microsoft da agli sviluppatori per monitorare, testate e ottimizzare il proprio codice. Come per ogni aggiornamento sono state emesse delle nuove voci di telemetria da sottoscrivere ed è stato potenziato l’AL performance profiler che permette in VSCode di avvisare lo sviluppatore sui possibili punti critici di rallentamento del codice di customizzazione implementato sul cliente oltre a questo utile tool è stato introdotto anche l’”In-client performance profiler” dando la possibilità non solo agli sviluppatori ma anche agli utenti amministratori di verificare il corretto funzionamento di Business Central, ad esempio monitorando quali app vengono utilizzate e per quanto tempo.

Sempre all’interno di Business Central è ora possibile verificare eventuali indici mancanti sul database, un’operazione che fino ad ora era possibile fare solo accedendo alla macchina SQL.

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Ancora una volta vengono portate innumerevoli novità al sistema, sia di ottimizzazione che di personalizzazioni che tutti i clienti potranno beneficiarne (e molti già ne beneficiano visto che il rollout dell’aggiornamento per i sistemi Saas è iniziato in concomitanza con il rilascio dell’aggiornamento).

 

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Dynamics 365 Developer

 

On Cloud o On Premise

On cloud vs on premise: cosa scegliere

Spesso mi capita di trovarmi di fronte a questo tipo di domanda: meglio scegliere on cloud o on premise?

Di solito, nel mio caso, questa domanda è legata a un nuovo progetto ERP con Dynamics 365 Business Central, e una delle prime cose che devono essere considerate è “il luogo” in cui debba risiedere questo ERP. Questa scelta dipende da tanti fattori come la situazione infrastrutturale esistente e se sono previste evoluzioni della stessa, la predisposizione “filosofica” del management, gli investimenti effettuati in tempi recenti etc etc… la scelta di certo non è semplice e va analizzata caso per caso: proviamo a schiarirci le idee.

In termini generali va detto che una richiesta, che è diventata sempre più comune, legata al ridisegno delle infrastrutture e architetture IT è quella di garantire una maggiore flessibilità e capacità di adeguamento.

Essendo sempre più comune la diffusione e l’ adozione di soluzioni in cloud il confronto con l’on premise (onprem per gli amici) nasce spontaneamente; quale debba essere reputata l’opzione migliore come dicevo dipende da diversi fattori, per ora possiamo provare a racchiuderli in due macrocategorie:

  • Fattori infrastrutturali
  • Fattori funzionali

In questo articolo parleremo esclusivamente dei fattori infrastrutturali, per ora di quelli funzionali vi basti sapere che: ogni tipologia di applicativo può avere delle specifiche peculiarità per cui, per poter sfruttare (o implementare al meglio) alcune funzionalità, sarà più conveniente (se non obbligatorio) lo scenario on cloud piuttosto che on premise. L’esempio limite sono quegli applicativi che esistono esclusivamente in modalità SaaS o al contrario solo on prem.
Prima facciamo un passo indietro e partiamo dalle basi: cosa significa on cloud e on premise?

Per iniziare…che robe sono?

On premise e on cloud: perché sono diversi

Portando la cosa al livello più basilare possibile si può dire che la differenza tra on prem e on cloud consista nel dove siano dati, applicazioni, software e hardware.

Un’infrastruttura on premise prevede che sia tutto all’interno del perimetro aziendale e che venga gestita internamente (risorse proprie o di un partner). Al contrario un’infrastruttura on cloud risiede altrove, oltre il perimetro aziendale e a occuparsi di manutenzione e monitoraggio è qualcun altro.

Qualunque tipo di esigenza richieda l’infrastruttura IT può essere soddisfatta sia in un modo che nell’altro. La scelta di quale strada percorrere tendenzialmente dipende da alcuni punti chiave (come dalla struttura dei costi e dalle soluzioni utilizzate in azienda) di cui parleremo successivamente.

Spoiler alert – considerate che il mercato, in un modo o nell’altro, si sta dirigendo verso un’adozione sempre più pervasiva del cloud, quindi essendo sempre di più le soluzioni offerte esclusivamente in cloud, chi utilizza ancora sistemi legacy tendenzialmente cerca una soluzione ibrida.

Un po’ di storia non fa mai male (come si è arrivati al cloud dall’on premise)

All’alba dei tempi ogni azienda doveva essere dotata di un datacenter proprio dove archiviare dati ed eseguire applicazioni, l’on premise regnava incontrastato.

Si è sviluppata poi una fetta di mercato che permetteva di “affittare” l’hardware che era all’interno di un perimetro aziendale, ma di un’altra azienda, che offriva questo servizio a diverse realtà. Quindi si faceva hosting dell’infrastruttura.

Il primo step vero e proprio verso il mondo cloud è stata la virtualizzazione del hardware interno all’azienda, ottimizzando ed efficientandone l’utilizzo.

A questo punto il panorama IT ha iniziato a vedere spuntare come funghi servizi cloud di tutti i tipi – a livello di Infrastrutture, Piattaforme o Software (IaaS, PaaS e SaaS) – che hanno abilitato nuove tecnologie e possibilità infrastrutturali anche per ibridare i due mondi all’interno di uno stesso scenario.

Questa strada ibrida è molto valida soprattutto in quei contesti in cui portare in cloud soluzioni legacy non sia proprio uno scherzo, poiché permette di godere sia dei vantaggi cloud quanto di quelli on premise.

Passando all’attualità, la pandemia è stato un fattore determinante nel chiarire alle aziende la necessità di infrastrutture agili in grado di supportare smart working e soluzioni cloud che soddisfacessero esigenze specifiche in tempi rapidi.

Ora vediamo i classici punti di interesse per chi deve prendere una decisione in merito.

Daje col confronto…Cloud vs on premise

I requisiti per scegliere

Scalabilità e flessibilità sono requisiti che ormai stanno diventando fisiologici per le infrastrutture IT consentendo la gestione di volumi crescenti di servizi e dati in tempi relativamente ristretti. Ovviamente tutto ciò ha un risvolto anche a livello di costi e sicurezza, altra tematica di rilievo che oramai (per fortuna) sta diventando orizzontale su qualunque scenario IT.

Dunque, la competizione tra on premise e on cloud si gioca nel campo della gestione della crescita e quindi delle risorse a disposizione, nonché del monitoraggio e della gestione delle stesse con strumenti e pratiche idonee, anche in termini di sicurezza e di efficienza dei costi.

Cloud vs on premise: Flessibilità

In linea generale un’infrastruttura on cloud consente una scalabilità pressoché illimitata garantendo flessibilità massima grazie alla possibilità di “accendere o spegnere” istantaneamente le risorse in base alle necessità, come periodi di picco (improvvisi o meno) o per efficientare i costi.

Inoltre, una volta che l’ambiente cloud è a disposizione si riducono drasticamente i tempi di provisioning delle soluzioni dovuti ad installazioni e configurazioni.

Un’infrastruttura on premise invece, ovviamente, non essendo mutabile, non consente lo stesso grado di flessibilità. Se si devono gestire dei picchi, l’infrastruttura dovrà essere dimensionata per il carico di lavoro massimo previsto, ma nel resto del tempo… continuerà ad esserci anche se non sfruttata… e se avremo sbagliato le previsioni o se avremo un’ulteriore crescita, avremo problemi e dovremo ampliare l’infrastruttura.

Anche in questo caso ampliare un’infrastruttura fisica richiede un tempo commerciale, un tempo logistico per la consegna e infine delle attività per l’installazione.

Cloud vs on premise: Costi

Come abbiamo appena detto quindi appoggiandosi al cloud avremmo una infrastruttura al di fuori del nostro perimetro aziendale, affidando gestione e manutenzione al nostro provider di fiducia.

Così facendo ci libereremmo di alcuni oneri, oltre a pagare soltanto le risorse effettivamente necessarie, non dovremo preoccuparci dei costi energetici (tematica particolarmente importante oggi) derivanti dall’alimentazione e condizionamento dell’infrastruttura; si ha un risparmio di spazio fisico necessario per il datacenter, non ci si deve preoccupare di continuità e ridondanza, nonché costi di licenze software.

Spesso si tende a sottovalutare i costi “connessi”: per poter gestire e manutenere un’infrastruttura fisica, infatti, sono necessarie competenze che, interne o esterne, hanno un costo che è necessario considerare e sostenere per la gestione e soluzione delle possibili criticità che possono sorgere.

Discorso simile si può fare anche sulla sicurezza: affidandosi al cloud ci si libera di questo onere sia in termini di costi che di competenze, lasciandolo in carico al provider.

Fondamentalmente nel caso On Prem si ha un importante costo iniziale in conto capitale (Capex per gli amici) per la costruzione dell’infrastruttura, che poi andrà ammortizzato. Nel corso del tempo le macchine andranno sostituite, aggiornate o aggiunte in caso di ampliamenti. Nel caso On cloud invece si trasla tutto in costi operativi (Opex per gli amici), non si sostengono investimenti iniziali a fronte di un canone onnicomprensivo. Questo tendenzialmente è un punto chiave che determina la scelta e dipende principalmente dalla filosofia preferita in azienda.

Cloud vs on premise: Esternalizzazione

Come si intendeva già nel paragrafo precedente una infrastruttura on premise richiede diverse competenze. Nell’eventualità in cui esse siano presenti nel contesto aziendale è corretto fare un ragionamento su quali siano le attività più produttive che debba seguire il team dedicato.

Se l’infrastruttura diventa un servizio gestito tramite il cloud, sarà il provider a dover gestire costi e criticità che altrimenti sarebbero in carico al nostro IT.

Questo significa che attività come manutenzioni, aggiornamenti software e sicurezza non graverebbero più su di noi sia come tempo (e costo associato) delle risorse sia come responsabilità.

Inoltre, tendenzialmente in caso di problematiche o blocchi del servizio, il provider ha i mezzi in grado di sbloccare la situazione in tempi più rapidi rispetto a quelli che potremmo dedicare internamente in autonomia.

Cloud vs on premise: Sicurezza

A prescindere da quale sia lo scenario, la sicurezza è ormai aspetto fondamentale e imprescindibile. In merito a questo tema uno solo è l’aspetto che effettivamente è discriminante, ovvero le regolamentazioni a cui devono sottostare alcuni settori come quello assicurativo, sanitario, finanziario, etc.

Vanno su un piano diverso le politiche aziendali: ad esempio è comune che nel campo della proprietà intellettuale, brevetti, farmaceutico, etc. per maggiore serenità si mantenga tutto dentro le mura aziendali anche senza che sia effettivamente richiesto da normative, ma solo per avere una certa garanzia di controllo.

Di fatti si è a lungo creduto che il cloud fosse una soluzione meno sicura rispetto all’on prem; tuttavia, ad oggi, i grandi player del mercato sono riusciti a spezzare questo falso mito e a dimostrare di avere tutte le carte in regola per mantenere i più alti standard di sicurezza esistenti, confronto che è veramente difficile (e sicuramente incredibilmente costoso) provare a mantenere per le aziende clienti. Nel 2021 Microsoft ha dichiarato di voler investire più di 20 miliardi nei prossimi 5 anni in cybersecurity… come dicevo, il confronto è piuttosto complesso.

Per farla breve, quindi, tra on premise e cloud non ci sono differenze sotto il profilo della sicurezza, a cambiare sono invece gli aspetti e i mezzi da considerare e mettere in gioco in un caso o nell’altro.

Mescolato non shakerato: l’infrastruttura ibrida

Va detto che non ci sono sempre le condizioni per poter dire “scelgo questo!”. Infatti, esistono soluzioni che possono essere disponibili solo in cloud, o al contrario possono trovarsi applicazioni legacy strategiche per l’azienda che non sono migrabili in cloud in tempi brevi e il cui passaggio può essere un procedimento molto complesso o oneroso. Stesso discorso per soluzioni altamente personalizzate.

Queste condizioni portano a valutare una terza alternativa che è sempre più diffusa: una infrastruttura ibrida, che permetta di mantenere on premise le applicazioni che non si possono portare in cloud, ma al tempo stesso abbia tutta la capacità di calcolo scalabile necessaria grazie al cloud. Avremo così una parte fisica in casa e una parte sulle nuvole, e potremo godere dei vantaggi di entrambe le soluzioni.

Un altro motivo per cui intraprendere un percorso ibrido è legato al voler fare le cose un passo alla volta, soprattutto se sono stati fatti importanti o recenti investimenti in HW, migrando in cloud in base alle esigenze evitando di dover ampliare o rimpiazzare l’infrastruttura fisica.

Ovviamente anche questo scenario necessita di condizioni ben precise per poter vedere la luce.

E ora voi su cosa puntate?

Per concludere, è chiaro che si debba analizzare caso per caso quale possa essere lo scenario migliore. A prescindere da pregi o difetti, è palese che la direzione del mercato sia una: il cloud si sta dimostrando sempre più pervasivo, che sia “full” o “hybrid”.

Resta sicuro che per intraprendere un percorso di cloud journey e orientarsi nel mondo Azure ci vogliono tante competenze sia a livello tecnico che a livello contrattuale, per cui affidarsi a un Partner competente fa la differenza.

Ah dimenticavo… unica condizione essenziale per il cloud è la connettività, ma quella spero non sia da considerare un problema ormai…

Prossima puntata: Business Central meglio on cloud o on premise?

Le alternative di deploy dell’ERP Microsoft, Dynamics 365 Business Central, in cantina/sulle nuvole/nello spazio?

 

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Sales Account

 

Integrare Business Central

Aspetti da considerare per integrare efficacemente Dynamics 365 Business Central con altri sistemi aziendali

L’implementazione di un sistema ERP avviene solitamente quando occorre sostituire un sistema gestionale già esistente, non in grado di coprire in toto quelle che sono le varie necessità aziendali. A tal proposito entra in gioco Dynamics 365 Business Central, consentendo all’azienda di gestire congiuntamente tutte le aree che la caratterizzano. Parliamo quindi di: logistica, contabilità, produzione, servizi, gestione commerciale e acquisti.

Introdurre un nuovo sistema ERP laddove i processi sono già consolidati è ben diverso da farlo in una realtà dove sussistono diversi sistemi dipartimentali che gestiscono rispettivamente intere aree funzionali. In quest’ultimo caso, infatti, si palesa la necessità di integrare il sistema ERP principale, ovvero Business Central, con quelli già esistenti.

La condivisione dei dati è un requisito essenziale per le aziende di oggi. Nella maggior parte dei casi Business Central dovrà essere interessato da integrazioni con i seguenti sistemi:

  • CRM – Customer Relationship Management System: il sistema per la gestione della relazione con i clienti
  • WMS – Warehouse Management System: il sistema per la gestione della logistica e del magazzino
  • Produzione – Sistemi dipartimentali per la gestione di produzione
  • MRP – Material Reuirement Planning Systems: il sistema per la pianificazione del fabbisogno di materiali.
  • MES – Manufaturing Excution Systems: il sistema per gestire e controllare la funzione produttiva di un’azienda
  • Sistemi privati per la gestione di processi specifici.

Integrare tra di loro vari sistemi IT vuol dire condividere dati e sviluppare applicazioni, in modo tale da semplificare il lavoro manuale degli operatori e dare fluidità ai processi. Così facendo, possibili errori sono eliminati alla radice, ancor prima del loro verificarsi.

È quindi evidente come le integrazioni siano di fondamentale importanza quando si decide di adottare nuovi sistemi.

Gli aspetti da considerare nell’integrazione di Business Central

  • Complessità dell’architettura: Spesso succede che l’integrazione tra due sistemi non venga pensata nell’ottica di un’architettura completa, ma piuttosto vengano fatte tante piccole o grandi integrazioni separatamente. Distinguiamo infatti tra due modelli di integrazione:
    • Point to point: questo modello prevede la personalizzazione di tutti dispositivi separatamente. Per esempio, avremo CRM con ERP, ERP con E-commerce, E-commerce con CRM. In questo modo avremo così tre integrazioni separate. Nel caso in cui dovessimo cambiare un processo in uno dei tre sistemi dovremmo modificare tutte e tre le integrazioni. Questo metodo si sposa bene con le architetture aziendali meno complesse e spesso viene adottato laddove non è chiaro il disegno architetturale futuro;
    • Hub and spoke: Le architetture più complesse si sposano meglio con i modelli hub-and -spoke che prevedono la gestione tramite un hub centrale (per esempio un ESB). In questo modo ogni sistema è integrato solo con un hub che si occupa di smistare le informazioni tra i vari altri sistemi. Stavolta, a differenza del modello precedente, modificando un processo nel sistema gestionale dobbiamo solo modificare la parte della concessione relativa al solo hub. Questo approccio si sposa meglio con le aziende complesse con diversi sistemi informativi che devono parlare tra di loro. D’altra parte, però, questo approccio richiede un investimento iniziale maggiore.
  • Modalità / tecnologia: Business Central è un sistema versatile, che permette di sfruttare tutte le modalità di scambio dati. Le integrazioni più semplici si basano sulla esportazione e importazione delle informazioni, tramite i file CSV depositati nelle cartelle condivise, oppure nel cosiddetto Data Base di frontiera. Queste tecnologie vengono spesso usate per i sistemi più datati che non sono pronti per le integrazioni tramite web services. I file hanno delle limitazioni di peso (ad esempio un limite di righe) e di quantità delle informazioni che ciascuna riga può contenere. Nonostante ciò, sono, nella maggior parte dei casi, in grado di produrre un intero file con unica estrazione.  Le API / web services (interfacce di programmazione) conferiscono numerosi vantaggi in termini di sicurezza del dato e sono meno onerose per quanto riguarda lo sviluppo.  Tuttavia, per ogni tabella deve essere gestita una separata richiesta del dato.
  • Punti d’integrazione e processo: Al di là dell’aspetto tecnologico, è importante avere ben chiaro il processo che si vuole automatizzare e capire di quanti punti di integrazione esso si andrà a comporre. Per punto di integrazione si intende una parte del processo, un punto di contatto, tra due sistemi distinti. Un processo complesso può avere più punti di contatto: un processo di vendita potrebbe ad esempio avere bisogno dell’integrazione di ordini, bolle, fatture, nonché dei clienti, indirizzi di spedizione e degli articoli. Ogni Punto d’integrazione ha la sua complessità e le proprie eccezioni da gestire. Inoltre, va sempre ben individuata la direzione del processo, distinguendo con attenzione chi rappresenta il ricevente del dato, SLAVE, e chi il proprietario del dato, ovvero il MASTER.
  • Campi da integrare: Ultimo, ma non meno importante, aspetto di una integrazione ben riuscita, è rappresentato dai tracciati. I tracciati sono un elenco completo dei campi e delle loro limitazioni; la mancanza di un campo può impedire la creazione di un intero record nel sistema ricevente, causando degli errori e dei blocchi.

L’integrazione tra più sistemi informativi costituisce un requisito fondamentale per la buona riuscita dell’implementazioni dei sistemi gestionali. La buona integrazione aiuta gli operatori e diminuisce il lavoro manuale purché si rispettino le regole base sopradescritte.

 

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Microsoft Team Leader | Empoli

 

TradingView

Come implementare un widget e collegarlo a TradingView

In Business Central può essere utile inserire un widget personalizzato che in tempo reale ci tenga aggiornati sulla situazione finanziaria di azioni, criptovalute e ci mostri grafici finanziari.

Business Central può comunicarci tramite widget il prezzo e il grafico di qualsiasi azione che abbiamo configurato. Il widget verrà mostrato nel RoleCenter per consultarlo in qualsiasi momento.

Il Rolecenter è la pagina iniziale assegnata ad una specifica categoria di utenti, in cui vengono esposte le principali funzionalità necessarie per quei determinati utenti.

Questo widget potrebbe essere personalizzato anche per altri fini come ottenere informazioni in tempo reale da altre piattaforme inerenti News, meteo, altri servizi di finanza ecc..

In questo articolo nello specifico prenderemo in considerazione come inserire dei grafici di finanza avvalendoci del noto portale: TradingView.

Come implementare il widget

Per implementare il widget partiremo utilizzando due diversi elementi:

  • ControlAddins
  • Jquery

Come primo step dovremo creare un contenitore JavaScript:

Successivamente avremo bisogno di due file

  1. Un file “.js” – Javascript
  2. Un file “.al” – AL extension,
  • Nel file “.js” dovremo configurare qualsiasi Azione/titolo che potremmo voler monitorare, nessuno ci vieta di adeguare il codice per renderlo dinamico e modificabile tramite setup in modo da consentire all’utente di scegliere in auotonomia anche le dimensioni e il colore del widget.

Di seguito un esempio di codice:

  • Nel file “al” andremo a definire ChartAddin, che indicherà a Business Central come modellare il nostro widget. TradingView come abbiamo detto sarà il sito a cui punteremo per le informazioni finanziarie in tempo reale.

Come ultima operazione incorporeremo il ControlAddin nel RoleCenter di riferimento creando un altro file .al:

Nel RoleCenter apparirà il widget che abbiamo costruito e potremo anche interagire con esso, cambiare periodicità.

Nell’esempio creato troviamo 4 titoli :

  • Microsoft
  • Tesla
  • Due Cryptovalute (Dogecoin e Bitcoin)

Di seguito il risultato ottenuto:

Il widget finanziario è ora pronto per essere sistemato nella pagina di Business Central che scegliamo, è possibile personalizzarlo e posizionarlo dove preferiamo.

 

Semplifica i processi, prendi decisioni più informate e accelera la crescita con Dynamics 365 Business Central, una soluzione di gestione aziendale completa progettata per le piccole e medie imprese.

Dynamics 365 Developer

 

token OAuth2

Vediamo come utilizzare alcune delle funzionalità introdotte da Microsoft negli ultimi aggiornamenti di Business Central riguardo l’utilizzo e la gestione dei token.

Nello scorso articolo (Business Central Autenticazione oAuth2 e ottenimento di un token) si è parlato di come ottenere un token OAuth2 dalla Azure Directory per accedere alle API di Business Central, in questo verrà mostrato uno dei possibili modi di gestione dei Token OAuth all’interno di BC.

Ipotizziamo di volerci collegare ad un Business Central Saas impostato come mostrato nel precedente articolo, ma la procedura vale per qualsiasi altro servizio che utilizza questo tipo di autenticazione.

Il primo passo da eseguire è l’inserimento dell’app creata su Azure in Business Central inserendola in questa pagina chiamata ”Applicazione di Azure Directory”

In questa pagina è necessario inserire nel campo ID Client lo stesso id dell’applicazione creata sul portale Azure.

Business Central

Nel campo descrizione poi si inserirà una descrizione di quello che l’applicazione deve fare in modo da identificarla e poi andremo ad inserire i vari permessi esattamente come per gli utenti di Business Central.

A questo punto l’applicazione è censita in Business Central e possiamo passare alla parte di codice.

Negli ultimi tempi Microsoft ha arricchito la parte di codeunit riguardante la gestione dei token OAuth al fine di migliorare la vita ai programmatori e standardizzare il più possibile il metodo con cui vengono richiesti.

In questo caso verrà utilizzata la codeunit “OAuth2” che contiene la funzione “AcquireTokenWithClientCredentials” che permette di acquisire il token da utilizzare poi per le richieste http.

La procedura ha bisogno di alcuni parametri in ingresso:

  • ClientID, è l’id dell’app che è stata creata su Azure e censita in Business Central
  • SecretID, è l’id segreto che viene staccato al momento della creazione dell’applicazione su Azure
  • TokenUrl, è l’indirizzo del portale a cui viene richiesto il token nel caso di Business Central è composto in questo modo, dove tenantID è l’id del tenant a cui è necessario collegarsi: ‘https://login.microsoftonline.com/’ + TenantID() + ‘/oauth2/v2.0/token’
  • Scopes è una lista di testi e in questo caso va inserito l’indirizzo delle api di Business Central: https://api.businesscentral.dynamics.com/.default
  • Token è il parametro più importante in quanto la variabile passata come var conterrà il token ottenuto dalla funzione e che servirà poi per le richieste http che verranno fatte dall’Extension che si sta creando

Questo è solo uno dei possibili modi per ottenere un token OAuth tramite le funzioni standard di Business Central e molte altre verranno aggiunte coi prossimi aggiornamenti per ottimizzare ancora di più lo scambio di informazioni tramite Api migliorandone notevolmente la possibilità di connessioni tra Business Central e sistemi terzi.

 

Semplifica i processi, prendi decisioni più informate e accelera la crescita con Dynamics 365 Business Central, una soluzione di gestione aziendale completa progettata per le piccole e medie imprese.

Dynamics 365 Developer

 

Dynamics 365 Business Central

Che cosa è Business Central

Un software ERP efficace riunisce tutti i processi aziendali per migliorare la collaborazione, supportare l’azienda nella scelta delle decisioni basate sui dati e aumentare la produttività.

La soluzione di gestione aziendale Microsoft Dynamics 365 Business Central, evoluta da Dynamics Nav, è nata per soddisfare questi bisogni.
Tramite questo ERP, funzionale e personalizzabile, Microsoft Dynamics 365 Business Central migliora le prestazioni aziendali grazie alla tecnologia ed ai servizi cloud di Microsoft, supporta la collaborazione in azienda e aiuta a prendere decisioni in maniera più mirata ed efficace.

Microsoft Dynamics 365 Business Central offre le stesse opzioni di NAV: contabilità, finanza, vendite, produzione, magazzino, gestione progetti e clienti per citarne alcune, permette di avere una visione completa del business, grazie al reporting e ad analytics. La soluzione è scalabile e nativamente integrabile con i servizi di Microsoft 365.

Cosa permette di fare Microsoft Dynamics 365 Business Central

In quali processi aziendali Microsoft Dynamics 365 Business Central può dare supporto? Di seguito un macro excursus di quello che può fare per la tua azienda:

  • Gestione finanziaria: attraverso la connessione dei dati aziendali, migliora il controllo sulle risorse aziendali, sul flusso di cassa e sulla contabilità. Grazie alla gestione finanziaria si possono ridurre i rischi, integrare i dati, ridurre i costi per mezzo dell’impatto strategico che l’ERP esercita. Microsoft Dynamics 365 Business Central aiuta ad aumentare la redditività nel rispetto della conformità.
    È possibile usufruire di dashboard integrate con Power BI e quindi avere un reporting rapido ed accurato per poter fare previsioni precise, permette una riduzione del data entry manuale, automatizzando attività quotidiane.
  • Supply Chain: grazie al controllo sui processi legati alla catena distributiva, è possibile semplificare l’acquisto, la produzione, l’inventario e l’elaborazione degli ordini di vendita. Le scorte vengono calcolate in modo automatico per essere sempre ottimizzate e massimizzarne la redditività, la produzione sarà adeguatamente tarata per rispondere alle esigenze del mercato, ed i prodotti opportunamente stoccati. Inoltre, grazie alla tecnologia Internet delle Cose (IoT) si può usufruire di un importante aiuto per la gestione dell’inventario.
  • Servizio clienti: con il modulo CRM integrato è possibile migliorare il servizio clienti, dedicandosi a lead mirate e perfezionando il cross selling, ottimizzando la customer journey del consumatore e migliorando le tempistiche di risposta in caso di richieste di supporto.
  • Gestione dei progetti: è possibile gestire progetti ed attività complesse, impostare e monitorare budget di progetto, gestirne in maniera opportuna la fatturazione e analizzarne le performance mediante un processo continuo di pianificazione e controllo delle risorse, tenendo presente i vincoli costi, tempi e qualità.
  • Business Intelligence: grazie a strumenti facili da consultare, è possibile usufruire di reportistica mirata legata ai processi aziendali gestisti da Microsoft Dynamics 365 Business Central rispettando la sicurezza dei dati.
    Con Microsoft Dynamics 365 Business  Central, si evitano perdite e duplicazioni di dati e si risparmia molto tempo altrimenti impiegato in importazione, controllo e validazione: l’automazione di tutti quei processi di analisi delegabili al software permette al team di concentrarsi sull’interpretazione degli output ottenuti e sulle strategie per migliorare le performance.
  • Risorse Umane: è facile gestire i dati aziendali e semplificare le attività di gestione dei dipendenti come il pagamento delle retribuzioni, l’assunzione di nuovo personale e la rendicontazione dei progetti. In questo modo è possibile identificare eventuali problematiche legate alle risorse umane prima che si verifichino.

Ci sono poi vantaggi globali che un ERP come Microsoft Dynamics 365 Business Central garantisce:

Collaborazione e Distribuzione – La collaborazione viene favorita sia internamente che con altri operatori quali partner o fornitori. È inoltre facile supportare nuovi settori su nuove aree geografiche con un minimo sforzo.

Scalabilità – L’onere dell’investimento può essere adeguatamente commisurato alle dimensioni della azienda ed alle esigenze specifiche, capitalizzando in una unica soluzione ERP gli investimenti IT esistenti: è infatti possibile integrare facilmente Microsoft Dynamics 365 Business Central con altri software in essere.

Valore – La possibilità di disporre di dati in real time e di poter prendere decisioni puntuali, massimizza il valore delle risorse umane in azienda e permette di ottenere performance di maggior pregio.

Si può personalizzare ed integrare Microsoft Dynamics 365 Business Central?

Il prodotto Microsoft Dynamics 365 Business Central è altamente personalizzabile. Le customizzazioni sono molte ad esempio un utente può, all’interno di una pagina qualsiasi, spostare o aggiungere dei campi senza necessità di scrivere codice, può modificare la vista di alcuni elementi e spostarne altri.
Il prodotto Microsoft Dynamics 365 Business Central può essere personalizzato tramite prodotti certificati scaricabili da Microsoft Appsource, Var Prime ha un catalogo prodotti con oltre trenta soluzioni di personalizzazione, oppure usando la Power Platform di Microsoft o creando delle extensions.

Inoltre, può essere facilmente integrato con altri prodotti 365, nativamente con le applicazioni Dynamics 365, con Office 365 e con Microsoft Power BI.

Microsoft Dynamics 365 Business Central on cloud

Perché oggi è il caso di considerare una soluzione in cloud? Le soluzioni ERP cloud utilizzano il modello Software as a Service (SaaS), in cui il provider fornisce l’accesso al sistema ai suoi clienti semplicemente tramite il web.
Sicuramente ci sono diversi vantaggi che rendono questa scelta preferenziale:

  • Risparmio economico: evitando acquisto di SW e HW e non dovendo impiegare ulteriori risorse IT che si possono concentrare su attività a maggior valore.
  • Sicurezza: la sicurezza dei dati viene garantita e il sistema favorisce l’integrazione con i sistemi legacy, semplificando la conformità a livello globale.
  • Flessibilità: la soluzione cloud è implementabile rapidamente e si può distribuire agevolmente in locale

Da Navision a Microsoft Dynamics 365  Business Central, il perché di una scelta

Come abbiamo visto in precedenza, Microsoft Dynamics 365  Business Central è l’evoluzione di Dynamics Nav.

Se hai Navision nella tua azienda, ti consigliamo di passare a Microsoft Dynamics 365 Business Central per alcuni semplici motivi:

  • Performance più veloci e soluzione scalabile. Aumentate policy di sicurezza
  • Integrato nativamente con le soluzioni Microsoft e facilmente integrabile con altri tipi di software aziendali
  • Interfaccia responsive e semplice da usare

Per  approfondire il tema della migrazione da Nav a Business Central leggi il nostro articolo: Da Nav a Dynamics 365 Business Central: cosa valutare quando si considera l’upgrade

 

Fonti e approfondimenti:

Dynamics 365 Business Central

 

 

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Team Marketing

Login with OAuth 2.0

In questo articolo verrà illustrata la procedura tecnica per attivare il metodo di autenticazione OAuth2, questo tipo di connessione può essere utilizzato per connettersi alle API WebServices di Business Central 

È fondamentale prendere dimestichezza con questo tipo di metodologia in quanto sarà a breve l’unico metodo disponibile in BC poiché l’accesso con la chiave WebService base è definito come deprecato. 

La parte fondamentale per accedere ai servizi esposti è servirsi di un token che è possibile “richiedere” con diverse modalità. 

Requisiti per procedere:

  • Account Office 365
  • Account Azure

Configurazione nuova App Azure Active Directory

  • STEP 1 – Registrazione delle app nel portale di Azure

Per abilitare l’autenticazione OAuth2 per le app in Azure Active Directory (AAD), è necessario registrare un’app, configurarla, assegnarle le autorizzazioni. 

Per registrare un’app: cercare Registrazione app nel portale di Azure 

Verrà richiesto di assegnare un nome alla App, scegliere un nome che ci consenta di indentificare in modo sintetico l’app. 

In tipi di account supportati selezionare: “Tenant singolo”. 

  • STEP 2 – Assegnare autorizzazioni a un’app registrata

È fondamentale assegnare le autorizzazioni correttamente per portare a buon fine il procedimento. 

Le operazioni da seguire sono nell’ordine: 

  • Accedere al menu “Autorizzazioni API” 
  • Selezionare “Dynamics 365 Business Central” 
  • Selezionare “Autorizzazioni delegate” 
  • Aggiungere le autorizzazioni segnalate sotto (+) 

Per la gestione delle deleghe spuntiamo:  

  • User_impersonation 
  • Financias.ReadWrite.All 

  • STEP 3 – Genera Certificato e Segreto

Creare un Segreto Client (ID e nome), questo segreto client sarà la password per OAuth2. 

Per crearlo è sufficiente selezionare “Nuovo Segreto Client” e prelevare il valore generato, attenzione copiarlo in un posto sicuro perché successivamente verrà oscurato. 

Questa è l’operazione che ci garantisce la bontà e la sicurezza della procedura di autenticazione. 

  • STEP 4 – Apri e copia gli endpoint attivi (v1)

A questo punto la configurazione relativa all’app è terminata, il sistema rilascia diversi Parametri (chiamati endpoint) che utilizzeremo per richiedere il token e accedere con OAuth2. 

Per consultare gli endpoint attivi posizionatevi nella HomePage dell’app e trovare un’azione chiamata Endpoint con l’icona del “mondo” (accederete ad una schermata simile a quella sotto):  

Fondamentali sono i seguenti:  

  • Endpoint di Autorizzazione Oauth2.0 
  • Endpoint Token Oauth2.0 

Modalità di richiesta del Token di accesso

Configurato quanto visto in precedenza e prelevati gli endpoint, abbiamo tutto il necessario per ottenere il nostro TOKEN. 

È possibile utilizzare diverse metodologie per ottenerlo:  

  • Richiesta TOKEN Da POSTMAN (O software similare Insomnia ecc…) 

Assegnare gli endpoint esposti in Azure nei relativi spazi, e procedere con la funzione in basso a destra “GET NEW ACCESS TOKEN”. 

Se tutto sarà andato a buon fine apparirà una finestra con la dicitura Authtentication Complete. 

Se tutto funziona, il sistema avvierà la pagina di accesso Microsoft a cui vi chiederà di autenticarvi la prima volta, dopo di che verrà emesso il tanto desiderato token.

Questa modalità tramite Postman normalmente viene utilizzata per “testare” la corretta configurazione dell’app e dell’endpoint.

  • Richiesta TOKEN Da Business Central

Microsoft ha introdotto il nuovo modulo OAuth2, un nuovo modulo che ha l’obiettivo di fornire supporto OAuth per la connessione di Business Central a servizi esterni tramite codice AL.

Con questa modalità abbiamo già tutte le funzioni già scritte per richiedere il token internamente a BC con delle comode funzioni senza doverci riscrivere delle procedure custom.

Ottenuto il nostro Token a seconda della modalità scelta possiamo procedere con le chiamate dei relativi WS/API di cui abbiamo necessità specificandolo nei parametri di autenticazione.

 

 

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new release

Il primo di aprile Microsoft ha rilasciato la prima main release annuale di Business Central, portando la versione alla 18 con il nome commerciale di 2021 Wave1.

L’introduzione della nuova main release ha portato con se alcune novità lato sviluppo, implementando alcune funzionalità richieste da tempo, alcune dal passaggio del linguaggio di programmazione da C-AL ad AL

Vediamo in dettaglio quali sono queste novità.

Report Extensibility

La possibilità di estendere i report, senza la necessità di dover duplicare l’intera struttura era una delle grosse mancanze delle precedenti versioni di Business Central. Tramite la 2021W1 Microsoft ha finalmente colmato questo gap dando la possibilità di estendere i report tramite un nuovo tipo di oggetto il “Report Extension”.

La logica applicata all’estensione del report è simile per molti versi a quella applicata agli altri tipi di oggetti simili come le page extension e le table extension permettendo quindi di aggiungere campi e dataitem al report originale, aggiungendoli poi nel layout del report.



dataset 
{
     add(“Sales Invoice Header”)
     {
          column(“vatregistrationno”; “vat registration no.”)
          {}
     }
     addafter(PaymentReportingArgument)
     {
          dataitem(“Sales Comment Line”; “Sales Comment Line”)
          {
               column(Comment; Comment)
               {}
          }
     }
}

Virtual Table for Dataverse

Nella continua integrazione tra Business Central e il Common Data Service, ora Dataverse, con l’aggiornamento alla Wave1 è stato reso disponibile un’applicazione per Business Central che permette di portare sul Dataverse qualsiasi tabella presente in Business Central senza passare da connettori personalizzati come mostrato negli articoli precedenti.

Aggiunta chiavi su Tabelle Standard.

Un’altra possibilità molto richiesta, anche più della possibilità di estendere i report, è quella di poter aggiungere chiavi secondarie alle tabelle standard tramite l’oggetto della table extension, permettendo quindi l’ottimizzazione di flussi rendendoli più veloci ed efficienti.

Aggiunta nuovi tipi di ritorno dalle funzioni.

Dalla 2021W1 è possibile far ritornare ad una funzione nuovi tipi di variabili compresi anche i tipi complessi come record, query ed altro, ottimizzando ulteriormente la scrittura del codice.

 

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